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RIVISTE DI PREGIO
RIVISTE DI PREGIO E BIBLIOGRAFIA
FORNARI ANTONIO (Roma 12.09.1902- Predazzo TN 20.11.1981) artista surrealista - 4 suoi disegni
FORNARI ANTONIO (Roma 12.09.1902- Predazzo TN 20.11.1981) artista surrealista - 4 suoi disegni
Questa è la biografia di ANTONIO FORNARI, tratta da Il Dizionario del futurismo, a cura di Ezio Godoli - Vallecchi 2001 (pagina 468).
(la scheda è a cura di G. B. Nazzaro)

Scenografo, pittore, scrittore e critico d'arte, giovanissimo entra a far parte del gruppo dei futuristi romani. Al principio degli anni venti espone in numerose collettive allestite dai Sindacati artistici futuristi, con Balla, Prampolini, Marchi, Paladini e Pannaggi, e in particolare alla Esposizione futurista al Winter Club di Torino ed alla prima Espiosizione Futurista di Macerata (mag-giu 1922); quindi a quella dell'arte Italiana al Teatro Modernissimo di Bologna. Nel 1924 è con i futuristi alla Internazionale Ausstellung neuer Theater-technnik al Konzesthaus di Vienna. Poi passa a Parigi, dove compie ricerche sul libro-oggetto e, nel 1926, realizza per Gualtieri di San Lazzaro una raccolta di poesie di autori contemporanei in cinque esemplari, con illustrazioni originali a tempera. In Italia frequenta con assiduità la Casa d'Arte Bragaglia, ove espone i suoi disegni ed i suoi quadri, ed intreccia relazioni molto strette con Paladini e Depero. Nel 1927, con Umberto Barbaro, Paolo Flores, Dino Terra e Vinicio Paladini, fonda a Roma il Movimento immaginista, che viene presentato il 5 febbraio da Bragaglia, ove è allestita la mostra di gruppo.
Sembra che all'origine del movimento ci siano le tempere ed i disegni del Fornari, definiti in una precedente conferenza da Paladini "fantastiche città di sogno". Collabora, quindi, alla rivista "La Ruota Dentata" con scritti e illustrazioni e teorizza un'arte da "Luna Park" intesa come gioco ed illusionismo architettonico in rapporto al "pericolare" di "instabili equilibri". Nello stesso periodo allestisce scene per spettacoli al Teatro degli Indipendenti e si interessa di cinema. Nel dopoguerra intensifica la sua attività di saggista e pubblica :
-Quarant'anni di cubisno - Ed. Capriotti 1948
-La ragioneria del Parnaso - Ed. Smerigli Roma 1950
-Invenzione della prospettiva lineare - Ed. Maccari Parma 1968.

Al centro della nostra affascinante ricerca sui 4 disegni a china che oggi presentiamo, va posto il libretto dal titolo
"L'Amore, la poesia e lo stato" che nel 1925 venne pubblicato dalle Edizioni di Fede, un dialogo teatrale del poeta russo ALESSANDRO BLOCK, con una appassionante prefazione di Paolo Flores e con la copertina illustrata da un disegno dell'allora giovanissimo ANTONIO FORNARI.
L'ambiente e l'atmosfera di quegli anni, è assai bene descritta da Mughini nel suo libro "A Via della Mercede c'era un razzista", alla pagina 113 quando si legge di che Alexandre Block era un poeta russo in auge negli anni 1918-1920, idolatrato negli ambienti dell'intelligencia comunisteggiante e specialmente da Paolo Flores ,amico fraterno di Umberto Barbaro (Acireale CT 1902- Roma 19599 anche lui cultore all'epoca del simnbolismo ed immaginismo russo. Barbaro sarebbe poi diventatio grande protagonista delle stagioni del cinema italiano.
Nel 1944, con Roma appena liberata, Antonio Fornari prende la iniziativa di ripubblicare il libro stesso presso la casa editrice Contemporanea, per onorare la memoria dell'amico Paolo Flores e le antiche condivisioni politiche ed artistiche, ma anche per sottolineare l'attualità parallela del dialogo di Alessandro Block con la situazione italiana di quel momento. I disegni inseriti nella edizione del 1944 sono 5 (4 figure + un disegnino con pesci che riprende un motivo simile già presente sulla copertina del 1925). Le 4 tavole che oggi presentiamo sono di identico stile di quelli pubblicati e sono arricchiti da poesie in francese (applicati alle tavole e scritti a macchina con piccole correzioni) in cui ricorrono motivi rivoluzionari, così come gli iniziali soggetti stessi e la lilrica di Block. Provengono dallo studio di Giuliano Briganti al quale Fornari, che frequentava la sua casa nel 1944 li aveva donati, dopo la selezione della pubblicazione.
Sono una testimonianza del fermento artistico e culturale dìi ANTONIO FORNARI, purtroppo ennesimo personaggio dimenticato, con una storia e con un percorso artistico di tutto rispetto.

In studio possediamo numerosi altri elementi ed edizioni che ci hanno accompagnato nella nostra ricerca e che saremno ben lieti di mostrare e discutere con interessati e studiosi.

I 4 disegni vengono offerti, tutti assieme,

COLLEZIONE VENDUTA